Energia
#StopCarbone Greenpeace in azione per salvare una chiesa in Germania
Lunedì 8 gennaio 2018, attivisti di Greenpeace hanno scalato l’ex chiesa cattolica di San Lamberto a Immerath, in Germania, appendendo uno striscione con scritto “Chi distrugge la cultura, distrugge esseri umani, #StopCarbone”. Nel comunicato diffuso dall’associazione ambientalista si legge: “Il colosso tedesco dell’energia RWE, che tramite le sue società controllate distribuisce elettricità a oltre 120 milioni di clienti, in Europa e Nord America, vuole abbattere la chiesa per allargare la sua gigantesca miniera di lignite a cielo aperto Garzweiler II”.
Gli attivisti di Greenpeace hanno aperto striscioni vicino agli escavatori e anche una scritta “Stop Carbone” da cui esce del fuoco. “La cancelliera Angela Merkel – scrive ancora l’associazione – ha promesso di rispettare l’obiettivo tedesco di riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2020, ma questo è possibile solo con il bando del carbone“. Dopo alcune ore gli attivisti sono stati rimossi dalle Forze dell’Ordine ed è iniziato l’abbattimento della chiesa.
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Ambiente
Come riscaldarsi con le biomasse legnose tutelando l’aria e l’ambiente
Per incentivare l’uso corretto e consapevole delle biomasse legnose la Regione Piemonte lancia la campagna “Il futuro è nelle tue mani: accendilo responsabilmente”, con la quale invita ad usare legna di qualità per riscaldare gli edifici con diversi obiettivi: dare valore alla filiera locale, gestire in modo consapevole gli impianti per garantire efficienza energetica, tutelare l’aria che respiriamo. Senza dimenticare che la legna è una risorsa rinnovabile che contribuisce alla decarbonizzazione energetica, tanto più se raccolta nei boschi più vicini. (altro…)
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Energia
Elettricità Futura e Federazione ANIE al governo: «Si eviti il blocco della filiera nazionale delle rinnovabili»
Elettricità Futura e Federazione ANIE, le due Associazioni aderenti a Confindustria che insieme rappresentano l’intera filiera industriale nazionale dell’energia elettrica, rivolgono un appello urgente al Governo affinché emani una norma che eviti il blocco della filiera nazionale delle tecnologie elettriche rinnovabili in Italia.
Il nuovo quadro normativo – DM Aree Idonee, DL Agricoltura e l’emanando “Testo Unico per le rinnovabili” – rischia di tradursi in un vero e proprio stop ai progetti già in corso di autorizzazione – in netto contrasto con il principio del legittimo affidamento – e di rendere il 96% del territorio italiano non idoneo alle rinnovabili.
L’Italia non può permettersi di correre questo rischio, data la totale discrezionalità lasciata alle Regioni dal DM Aree Idonee, come dimostra il caso della Sardegna il cui disegno di legge sulle aree idonee ha effetti retroattivi e definisce criteri che renderanno non idoneo il 99% del territorio sardo.
Pertanto, chiediamo al Governo di emanare una norma in base alla quale le Regioni, nell’esercizio del loro potere di normazione sulle aree idonee, si conformino ai seguenti criteri:
– le aree idonee individuate ex lege dall’articolo 20 del D.Lgs. n. 199/2021 di attuazione della Direttiva (UE) 2018/2001 (“Direttiva RED II”) devono continuare ad essere considerate tali;
– le nuove disposizioni regionali non dovranno applicarsi ai progetti per i quali sia stata avviata almeno una delle procedure amministrative necessarie ad ottenere l’autorizzazione a realizzare l’impianto (in coerenza con quanto fatto dal Governo con l’art. 5 del DL Agricoltura). In ogni caso, dovranno essere fatti salvi tutti i progetti, già in corso di autorizzazione, che dal 2021 ad oggi sono stati localizzati nelle aree idonee ex lege (art. 20 d.lgs. 199/2021).
In assenza di tale intervento normativo, sarebbe di fatto impossibile raggiungere gli obiettivi del PNIEC, del PNRR e del DM Aree Idonee, e si fermerà una filiera composta da eccellenze industriali nazionali competitive a livello mondiale, che purtroppo è sempre più in sofferenza per il calo drastico delle installazioni degli impianti residenziali ed industriali.
Secondo il Politecnico di Milano, nel 2023, le filiere industriali del fotovoltaico e dell’eolico hanno generato un volume d’affari di circa 10 miliardi di euro, e più del 60% di questo valore è rimasto sul territorio italiano, un ulteriore 20-25% in altri Paesi europei, e solo circa il 10% è andato fuori dai confini europei.
I benefici socio-economici per l’Italia derivanti dallo sviluppo della filiera delle tecnologie rinnovabili sono notevoli e potrebbero equivalere fino al 2% del PIL annuo da qui al 2030. Lo sviluppo e il consolidamento della filiera industriale e della produzione nazionale di tecnologie per la transizione passano attraverso la crescita della domanda interna di tecnologie e la possibilità di realizzare i progetti.
”Il settore delle fonti rinnovabili elettriche necessita di una cornice normativa stabile – ha dichiarato Filippo Girardi, Presidente di ANIE. – Si tratta di un settore strategico che oggi occupa circa 80.000 addetti, cifra che potrebbe raddoppiare entro il 2030 anche in prospettiva di un rafforzamento dell’industria tecnologica nazionale. ANIE ribadisce la necessità di una maggiore collaborazione tra stakeholder pubblici e privati perché il raggiungimento della sicurezza energetica è una priorità condivisa a livello europeo che nel nostro Paese assume carattere di particolare rilevanza e urgenza”.
Ostacolare lo sviluppo delle energie rinnovabili è in antitesi con la necessità di ridurre i costi dell’energia in Italia. Come ha di recente spiegato Stefano Besseghini, Presidente dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), le rinnovabili stanno già contribuendo a ridurre i costi, e per far diminuire il prezzo dell’energia nel nostro Paese bisogna scommettere con maggior coraggio sulle fonti energetiche rinnovabili e sui sistemi di accumulo.
“Le rinnovabili sono le tecnologie che producono energia elettrica al minor costo e che garantiscono al Paese sicurezza e indipendenza energetica. Il loro sviluppo dovrebbe essere pertanto la priorità, a maggior ragione se si considerano gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2”. – afferma Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura.
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Energia
Elettricità. Bollette luce: dal 1° luglio 3,7 milioni di clienti non vulnerabili passati automaticamente al Servizio a Tutele Graduali con il fornitore selezionato tramite asta
Dal 1° luglio è terminato il servizio di Maggior Tutela dell’energia elettrica per 3,7 milioni di clienti domestici non vulnerabili, che sono passati automaticamente al Servizio a Tutele Graduali con il fornitore selezionato tramite asta (tabella in coda all’articolo).
A fine giugno 2024, delle circa 30,2 milioni di utenze domestiche, 22,7 milioni risultavano servite nel mercato libero, mentre 7,5 milioni erano rimaste o rientrate nella Maggior Tutela (3,8 milioni clienti vulnerabili che continueranno ad essere serviti in tutela e 3,7 milioni di non vulnerabili sono stati trasferiti al Servizio a Tutele Graduali). (altro…)
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