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Energia

Il Piemonte punta a diventare con Casale Monferrato la sede delle più avanzate sperimentazioni sulla fusione nucleare

La Regione Piemonte propone il sito di Casale Monferrato all’avviso pubblico dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) che prevede una selezione finalizzata alla scelta di un’area per l’insediamento dell’esperimento Dtt (Divertor Tokamak Test Facility), relativo alla fusione nucleare. La proposta è supportata anche dal consiglio comunale di Casale Monferrato favorevole all’insediamento.

Al progetto, che sarà realizzato in Italia, contribuirà EUROfusion il consorzio europeo cui è affidata la gestione delle attività di ricerca sulla fusione nucleare che ha appena previsto un finanziamento da 60 milioni di euro.

La concorrenza per vincere l’avviso è di molte regioni: Veneto, Puglia, Lazio, Emilia-Romagna e Toscana. Il progetto si protrarrà per decenni con investimenti per 500 milioni di euro ed un ritorno di 2 miliardi e potrebbe portare in Piemonte per decenni circa 600 ricercatori e 1600 posti di lavoro complessivi.

A sostegno della candidatura è stato organizzato un tavolo di lavoro a cui partecipano il Politecnico e l’Università di Torino, l’Università del Piemonte orientale, l’Unione industriale di Torino, Confindustria Piemonte, la Compagnia di San Paolo e il Comune di Casale Monferrato.

Il Divertor Tokamak Test facility nasce su impulso dell’ENEA in collaborazione con CNR, INFN, CREATE (Consorzio di Ricerca per l’Energia, l’Automazione e le Tecnologie dell’Elettromagnetismo) e alcune tra le più importanti università e aziende italiane leader nel settore.

Grazie ai materiali superconduttori di ultima generazione realizzati dall’ENEA in collaborazione con l’industria, DTT sarà in grado di lavorare con un alto campo magnetico cosi da minimizzare la dissipazione dei conduttori e confinare plasmi con alta densità di potenza ed energia.

L’esperimento Dtt è l’anello di collegamento tra i grandi progetti di fusione nucleare ITER e DEMO e fornirà risposte scientifiche, tecniche e tecnologiche cruciali destinate a risolvere una delle maggiori criticità del processo di fusione, lo smaltimento dell’energia nei reattori a fusione.

In un cilindro ipertecnologico alto 10 metri con raggio 5, saranno confinati 33 m3 di plasma e portati alla temperatura di 100 milioni di gradi con un’intensità di corrente di 6 milioni di Ampere, un carico termico sui materiali fino a 50 milioni di Watt per metro quadro e un’intensità di campo magnetico di 60 mila Gauss.


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Energia

Politecnico di torino e Ogr danno vita a una Comunità Energetica Rinnovabile

Politecnico e OGR hanno fatto partire i lavori per la costituzione della nuova  Comunità di Energia Rinnovabile urbana – CER, che permetterà di condividere energia rinnovabile in surplus autoprodotta grazie all’installazione di nuovi impianti fotovoltaici, tra gli edifici dell’Ateneo e delle ex Officine Grandi Riparazioni.

Il piano dei lavori prevede la costituzione di un nuovo soggetto giuridico la “CER” appunto che potrà governare e gestire tutto il processo per concretizzare le competenze già sviluppate dal Politecnico in ambito di Comunità Energetiche grazie al lavoro portato avanti dall’Energy Center di Ateneo, con un progetto che sia a supporto anche di altri enti che vorranno aderire all’iniziativa per condividere l’energia rinnovabile e massimizzare i benefici derivanti. Benefici importanti per l’ambiente e per la cittadinanza, ma anche economici, per via dell’incentivo  erogato sull’energia condivisa.

L’iniziativa, rappresenta un’azione concreta dell’Ateneo e delle OGR verso la transizione energetica che andrà verso il coinvolgimento di altri soggetti del territorio in un meccanismo virtuoso di autoproduzione e condivisione dell’energia rinnovabile, promuovendo nel contempo una maggiore consapevolezza dell’uso dell’energia e azioni in ambito di risparmio energetico ed efficienza energetica.

L’area occupata dal Campus del Politecnico e dalle OGR rappresenta un ecosistema territoriale ideale per la costituzione di una CER, poiché coesistono consumi elettrici rilevanti derivanti da strutture didattiche, laboratori, residenze di studenti, attività commerciali, iniziative culturali, e abitazioni, e superfici in grado di ospitare impianti fotovoltaici. Si tratta anche di un ecosistema di competenze con una comunità attiva di docenti, ricercatori, studenti, start-up innovative, PMI e grandi imprese, coordinati dal Politecnico e dalle OGR Torino, che contribuirà ad assicurare la gestione dinamica del sistema “CER”, sviluppando anche nuovi servizi e sperimentando sul campo nuove tecnologie, in particolare lo storage.

La CER “POLITO-OGR Torino” sarà a disposizione per i comuni, le imprese e i cittadini che vorranno costituire Configurazioni di Autoconsumo sul territorio, mentre sinergie e collaborazioni saranno possibili e auspicate con altre iniziative di CER in fase di costituzione.

L’avvio della CER tra Politecnico e OGR si inserisce nel quadro più ampio determinato dall’approvazione delle Regole Operative del GSE all’inizio del 2024, che ha completato l’iter di recepimento della Direttiva Europea RED-II. Le CER oggi si possono concretamente realizzare grazie agli incentivi per l’energia condivisa nell’ambito del perimetro delle cabine primarie di distribuzione e – per i Comuni con meno di 5 mila abitanti – un contributo a fondo perduto pari al 40% dell’investimento in impianti di produzione di energia rinnovabile. Tali misure consentono di realizzare nuovi impianti a fonte rinnovabile in modo economicamente vantaggioso, soprattutto se l’impianto entra in una CER ben bilanciata. Per costruire una CER servono inoltre competenze multidisciplinari e adeguate capacità di gestione tecnica. Le CER dovranno poi essere gestite utilizzando sistemi digitali anche complessi che includono ad esempio l’Intelligenza Artificiale, soprattutto a partire dal 2025, quando cominceranno a cambiare le regole del mercato elettrico in un’ottica sempre più dinamica e con maggior inclusività dei singoli e piccoli consumatori e produttori i quali potranno, ad esempio, aggregarsi per fornire servizi alla ret


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Energia

Aldo Boglietti del Politecnico di Torino vince il premio internazionale Nicola Tesla dell’IEEE

Aldo Boglietti, Professore del  Dipartimento Energia del Politecnico di Torino è il  primo accademico italiano a ricevere il premio internazionale Nicola Tesla dell’IEEE Institute of Elettrical and Electronics Engineers, per il suo lavoro di ricerca nel campo della modellazione magnetica e termica, del design e della caratterizzazione delle macchine elettriche.

La motivazione del conferimento del premio parla

For contributions to the magnetic and thermal modeling, design, and characterization of electrical machines.

Aldo Boglietti è stato un pioniere nella corretta valutazione energetica delle macchine elettriche alimentate da inverter e i suoi metodi rappresentano oggi un punto di riferimento mondiale nel settore.

Il premio Nikola Tesla, conferito per la prima volta ad un accademico italiano, è uno dei più importanti riconoscimenti al mondo ed uno dei più prestigiosi ricevuti dall’Ateneo negli ultimi decenni nello specifico campo di ricerca dell’Ingegneria Elettrica.

Da circa un secolo, gli Award dell’IEEE conferiscono i massimi onori ai professionisti delle discipline tecnico-scientifiche i cui risultati eccezionali hanno lasciato una traccia duratura sulla tecnologia, sulla società e sulla professione ingegneristica. Nel caso del premio “Nikola Tesla”, nel processo di valutazione vengono presi in considerazione l’impatto sulla tecnologia, il valore inventivo, l’ampiezza di utilizzo della ricerca, la leadership e la qualità della candidatura.

Il professor Boglietti vuole condividere con il suo team il successo

Tengo a precisare che l’assegnazione del premio Nikola Tesla non rappresenta il traguardo di un singolo, ma di un gruppo di ricerca tra i più prestigiosi nella comunità scientifica delle macchine azionamenti e convertitori elettici.

Credo che il premio vada nella continuità di una tradizione che vede nascere il gruppo di ricerca di cui faccio parte, dalla figura di una degli scienziati italiani e piemontesi più prestigiosi Galileo Ferraris fondatore della prima scuola di Elettrotecnica italiana poi diventata Politecnico di Torino.

Vorrei ringraziare tutti i colleghi con cui ho collaborato nella mia vita accademica iniziata nell’ormai lontano 1984, per avermi trasmesso le loro capacità scientifiche ed umane, che hanno permesso il raggiungimento di questo traguardo.


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Difesa Ambiente

Lagostina copre il sito produttivo di Omegna con 1.300 pannelli fotovoltaici

Groupe SEB ha inaugurato ufficialmente un nuovo parco solare fotovoltaico presso il sito produttivo di Lagostina S.p.A. in Omegna. (altro…)


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