Ambiente
Spelacchio è tecnicamente morto: cinque cose che forse non sapevi sull’albero di Natale più discusso del 2017
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Brutto, secco, non sostenibile. Sono questi tre degli aggettivi più quotati sul web per descrivere l’albero di Natale posto al centro di Piazza Venezia a Roma, ormai affettuosamente noto come “Spelacchio”. Ora il Comune di Roma, in base a quanto si apprende da fonti di stampa, ha fatto sapere che il tanto discusso albero di Natale è tecnicamente morto.
5 cose che forse non sapevi su Spelacchio, l’albero di Natale più discusso del 2017
PEFC Italia ha raccolto le cinque falsità più diffuse sui social network e sui quotidiani nazionali relative all’albero, per smontarle e raccontare chi sia davvero Spelacchio.
1. Dicono che: “Spelacchio ha pochi aghi perché è un larice e quindi perde le foglie d’inverno”
Falso perché: È un abete rosso (Picea abies), specie alpina sempreverde, i cui aghi non cadono durante i mesi più freddi.
2. Dicono che: “Spelacchio soffre perché ha radici sottili dopo l’estirpazione”
Falso perché: Gli abeti di queste dimensioni sono sempre tagliati, non avrebbe alcun senso estirparli per ripiantarli poiché non attecchirebbero e avrebbero bisogno di un vaso di dimensioni improponibili. Per questo motivo, vengono fissati ad un supporto a terra.
3. Dicono che: “Tagliare gli alberi non è sostenibile. Sarebbe più ecologico un albero di plastica”
Falso perché: gli alberi di plastica derivano dal petrolio e devono poi essere smaltiti come rifiuti speciali. Gli abeti “finti” sono erroneamente considerati i migliori per tutelare il nostro patrimonio boschivo ma in realtà – secondo uno studio di Coldiretti – i cinque milioni di alberi finti che vengono in media acquistati ogni anno emettono gli stessi gas di sei milioni di chilometri percorsi in macchina.
4. Dicono che: “È una distruzione della Natura, non è sostenibile”
Falso perché: il taglio di alberi di questo tipo viene sempre eseguito in modo responsabile e rispettando i ritmi naturali di crescita. La pianta viene scelta tra quelle mature, quelle in sovrannumero e seguendo dei piani di gestione del bosco o della foresta a cui appartiene, in questo caso quello della Magnifica Comunità della Val di Fiemme (in Trentino). L’albero di Piazza Venezia viene da un bosco certificato per la sua gestione sostenibile secondo due standard internazionali, cioè FSC e PEFC. Gli abeti che invece vengono collocati in casa provengono obbligatoriamente da vivai o da aree ad essi dedicate in aree ad economia marginale, come le aree interne dell’Appennino. La scelta sostenibile quindi è far si che i soldi vadano a chi gestisce la montagna piuttosto che a trasformatori di plastica spesso in altri continenti!
5. Dicono che: “Era una pianta che faceva fare brutta figura alla Magnifica Comunità di Fiemme. Per questo l’hanno data via!”
Falso perché: La pianta era ricca di rami e aghi ed il proprietario l’aveva scelta per la sua bellezza, come per anni l’ha già fatto per piazza Venezia di Roma. Oltre ad una possibile rovina dovuta al trasporto forse incauto, è probabile che la pianta fosse stressata per la siccità che da 12 mesi ha colpito tutta l’Italia con piovosità ridotta al 50% (gli aghi di piante in queste condizioni cascano più rapidamente dopo il taglio).
“La serie di notizie errate o superficiali provenienti anche dal mondo accademico, che hanno sommerso Spelacchio sono la testimonianza, ancora una volta, della necessità di affidare la gestione delle foreste e delle alberature solo a chi sia veramente esperto in materia – dichiara Antonio Brunori, segretario generale del PEFC Italia – Il fatto che la pianta ormai susciti simpatia ai romani, non rende la situazione più leggera e dovrebbe far riflettere anche sul nostro rapporto con la natura. Siamo ormai troppo abituati a vedere perfezione nei negozi e sui social network, da non renderci conto che la natura è spesso imperfetta e che va protetta e difesa, dalla cura nel trasporto di un abete alla lotta ai cambiamenti climatici”.
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Ambiente
Parte il Progetto Bike & Flowers: un corridoio ecologico per la biodiversità tra Pinerolese e Cuneese
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Ha preso il via la prima fase di Bike & Flowers, un progetto che ha l’obiettivo di promuovere la tutela e conservazione degli insetti impollinatori, grazie al coinvolgimento di 8 Comuni dell’area rurale del Pinerolese e del Cuneese oggi attraversati o in prossimità della pista ciclabile “Via delle Risorgive” – Cumiana, Piscina, Airasca, Cercenasco, Scalenghe, Vigone, Villafranca Piemonte e Moretta. (altro…)
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Ambiente
Mal’aria: per battere l’inquinamento in Val Padana occorre affrontare anche le emissioni di agricoltura e allevamenti
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Dopo un inizio d’anno piovoso e con pochi picchi di smog, siamo entrati nel periodo critico degli spandimenti dei liquami agricoli: dopo il blocco dei mesi di dicembre e gennaio, infatti, gli allevatori si trovano a dover spandere sui campi vicini i contenuti dei serbatoi stracolmi di liquami. E’ anche per questo che, da diversi anni, il mese di febbraio è quello con i più alti picchi di inquinamento, soprattutto per quanto riguarda il particolato sottile. Una gran parte di esso infatti deriva dai composti dall’ammoniaca, gas che esala soprattutto dai liquami zootecnici. (altro…)
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Ambiente
Il sito che racconta la qualità dell’aria in Piemonte giorno per giorno
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Se volete conoscere la qualità dell’aria in Piemonte esiste il sito aria.ambiente.piemonte.it
che consente l’accesso alle informazioni relative al Sistema Regionale di Rilevamento della qualità dell’Aria.
Il servizio fornisce nozioni riguardanti i principali parametri inquinanti, le serie storiche, gli attori del progetto e la Normativa di riferimento. È anche possibile visualizzare le stime modellistiche, calcolate da ARPA Piemonte, relative a NO2, O3 e PM10, con una finestra temporale di un anno.
Il sito è realizzato grazie a una collaborazione tra Regione Piemonte, Arpa Piemonte e CSI Piemonte.
Nella home page è presente la cartina del Piemonte che consente di effettuare ricerche sulla qualità dell’aria, con la possibilità di fare uno zoom sull’area di interesse, fino a raggiungere un dettaglio comunale.
Nella sezione qualità dell’aria è possibile capire quali sono gli inquinanti che originano le problematiche ambientali, gli effetti che questi hanno su salute e ambiente, le fonti da cui si origina l’inquinamento.
La sezione valutare l’aria presenta il sistema regionale di rilevamento della qualità dell’aria e l’Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera che raccoglie i dati relativi ai principali inquinanti, emessi in un anno.
Nella sezione politiche per l’aria è possibile consultare il nuovo Piano Regionale di Qualità dell’Aria e le misure previste per la sua attuazione. In questa sezione si possono trovare tutti i progetti della Regione Piemonte che hanno per obiettivo il miglioramento della qualità dell’aria.
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