Innovazione
Il Premio Nazionale per l’Innovazione 2017 lo vincono i palermitani di Ocore – L’elenco dei vincitori

Ocore è la startup originaria di Palermo che si è aggiudicata il Premio Nazionale per l’Innovazione 2017 ospitato quest’anno dall’Università Federico II di Napoli, giunto alla sua quindicesima edizione che ha visto partecipare 46 realtà per un totale di ben 1000 idee innovative.
Ocore vuole rivoluzionare completamente il mondo dell’industria manifatturiera con stampa 3D e tecnologia robotica su grandi dimensioni . Ocore ha vinto 50 mila euro, di cui 25 mila del premio innovazione e 25 mila messi a disposizione dagli sponsor delle Ferrovie dello Stato.
Bettery è la vincitrice nel campo CleanTech&Energy. Un progetto che parte otto anni fa nel capoluogo emiliano, Bologna. Il team di ricercatori ha realizzato Nessox, una batteria liquida che permette una ricarica immediata semplicemente sostituendo il liquido che si trova all’interno della batteria stessa.
RyGoldZip ha vinto il premio della categoria Life Sciences. Si tratta di un gruppo di giovani calabresi che hanno creato un’innovativa crema con principi attivi estratti dalle cipolle di Tropea che dovrebbe ridurre i tempi di cicatrizzazione delle ulcere senza ricorrere a antinfiammatori e antibiotici.
Ermes Cyber Security nascono a Torino, al politecnico. Vincono l’altra categoria, l’ultima. La ICT. Ermes ha ideato una soluzione che blocca letteralmente la perdita di informazioni causata dai web tracker. Utile affinché i dati dei milioni di utenti vengano difesi da hacker e organizzazioni criminali.
Tutti i premi del Premio Nazionale per l’Innovazione 2017
Premio Iren CLEANTECH & ENERGY – miglioramento della sostenibilità ambientale:
Bettery ha sviluppato e brevettato NESSOX, la batteria liquida più leggera, con una durata 5 volte superiore a quella delle migliori batterie commerciali grazie all’utilizzo di elementi leggeri, litio e ossigeno. Una batteria che permette, inoltre, una ricarica immediata, attraverso la sostituzione del liquido interno come in un rifornimento di carburante. «NESSOX porta a un cambio radicale di paradigma – ha commentato Francesca Soavi, CEO e co-founder – Il nostro primo obiettivo è quello di inserirci come sistemi di accumulo di energia da fonti rinnovabili nel settore delle batterie, per il quale si prevede per il 2015 un mercato di 18 miliardi di euro in Europa».
Premio Clinic Center LIFE SCIENCES – miglioramento della salute delle persone:
RY Goldzip (StartCup Calabria) Il team è arrivato alla formulazione di una crema, che contiene principi attivi tratti dalle Cipolle Rosse di Tropea IGP Calabria, che consente di ridurre notevolmente il tempo di cicatrizzazione delle ulcere, senza richiedere applicazione di antibiotici o antinfiammatori. «I successi più importanti registrati durante lo studio clinico – ha commentato la ricercatrice Francesca Aiello – sono stati la facilità di uso, in particolar modo negli anziani in politerapia, e l’alta aderenza al trattamento grazie all’azione antidolorifica e antipruriginosa della crema».
Premio PwC Italia ICT – tecnologie dell’informazione e dei nuovi media:
Ermes Cyber Security (StartCup Piemonte Valle d’Aosta): Partendo dall’emergenza internazionale degli attacchi informatici aziendali, la startup ha ideato una soluzione in grado di bloccare completamente la perdita di informazioni causata dai «web tracker» e di assicurare una protezione totale di ogni singolo dispositivo, grazie ad algoritmi brevettati basati su machine learning, big data e intelligenza artificiale. «Solo nel 2016, attacchi di questo tipo globalmente hanno provocato oltre 10 miliardi di danni – ha dichiarato il capo progetto e CEO Hassan Metwalley – Grazie ad Ermes ogni dipendente può essere protetto a 360 gradi».
I vincitori dei premi speciali
ADDAX BIOSCIENCES – Premio speciale Unicredit Start Lab: L’uso di formalina – una soluzione acquosa di formaldeide – è una costante nel lavoro negli ospedali. La formaldeide è stata recentemente riconosciuta come cancerogena e mutagenica e ne è vietata l’immissione sul mercato da Agosto 2017, salvo deroga autorizzativa. La startup intende rivoluzionare il mercato dei fissativi istologici introducendo ADDAX, prodotto innovativo che permette un’ottimale fissazione di componenti strutturali e molecolari dei tessuti, e non è tossico né cancerogeno.
IF’S – ICT for Families – Menzione speciale Social Innovation: propone ADA (Assisting Daily life Activities), un sistema di virtual coaching basato su smart objects per supportare gli anziani nella quotidianità e garantire ai loro familiari la possibilità di un monitoraggio da remoto. A differenza di ciò che già esiste sul mercato, ADA risponde ai bisogni degli anziani «pre-fragili» che vivono ancora autonomamente, ma che necessitano di gestire un cambiamento nelle loro abitudini di vita. L’azione di coaching permette che il cambiamento avvenga in modo guidato e non invasivo, sostenendo l’anziano nell’autoapprendimento.
HoMoLoG – Menzione speciale Pari Opportunità: La mission di HoMoLoG è quella di cambiare il modo in cui la ricerca farmacologica e medica porta alla cura. Sviluppa tecniche di produzione dei tessuti biologici realistici combinando la tecnologia del bioprinting e quella delle staminali indotte, eliminando la necessità di utilizzare cellule embrionali e animali da laboratorio.
Imagensys – Premio Innovazione Health Care: startup innovativa del CNR il cui scopo è introdurre una classe di nuovi strumenti scintigrafici, compatti, di facile utilizzo che possano fornire in tempi rapidi un imaging di alta qualità e precisione, per la localizzazione dei tumori, sia in diagnostica sia in sala operatoria.
PD-Watch – Premio Innovazione Health Care: abbreviazione di «Parkinson’s Disease Watch», il progetto riguarda la realizzazione e commercializzazione di un dispositivo medico per supportare la diagnosi della malattia in soggetti a rischio e individuare la migliore terapia specifica possibile.
Quick Custom Plastics – Premio Innovazione Health Care: tecnologia innovativa per la creazione di tutori ortopedici plastici su misura, in tempi ridotti e a prezzo contenuto..
R-FACTORY – Premio speciale SMAU: sviluppa e commercializza tag integrati per la tracciabilità e rintracciabilità di beni mobili. Il tag, costituto da un’antenna basata su tecnologia RFID, è inscritto direttamente nel materiale, in risposta ai bisogni di personalizzazione, sicurezza, lotta al furto e alla contraffazione.
SIXXI Factory – Menzione speciale Pari Opportunità: con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio della grande ingegneria del ‘900 e accrescere l’interesse verso le discipline STEAM, propone la commercializzazione on-line di un catalogo di giochi di costruzioni (SIXXIGames), innovativi e scientifici, da autoprodurre o prodotti «on demand».
Wound Viewer – Premio Innovazione Health Care: dispositivo medico in grado di acquisire e processare automaticamente in pochi minuti le immagini delle ulcere cutanee attraverso un algoritmo di intelligenza artificiale (AI) che fornisce i parametri fondamentali delle lesioni, organizza le informazioni in cartelle cliniche digitali e consente di identificare sin da subito la migliore terapia per il paziente, riducendo di oltre il 30% il rischio di complicazioni cliniche .
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Energia
Come è fatta una stazione di rifornimento a idrogeno

Una stazione di rifornimento idrogeno è in tutto e per tutto simile a quello che siamo abituati a vedere nella nostra quotidianità con le stazioni di fornimento di benzina e gasolio. La differenza è che una stazione di rifornimento a idrogeno è asservita a una mobilità idrogeno a zero emissioni. S
i compone di diverse parti, la prima tra tutte è ovviamente l’idrogeno, che può essere prodotto in loco tramite elettrolisi da fonti rinnovabili, oppure può essere trasportato dall’esterno, prodotto esternamente e portato all’interno della nostra stazione di rifornimento, in contenitori gassosi.
Una volta che abbiamo il nostro idrogeno all’interno della stazione di rifornimento, questo deve essere compresso ad altissime pressioni, 900-950 bar circa per poter permettere poi il rifornimento a vetture leggere o pesanti che siano.
Prima di poter però permettere il rifornimento bisogna raffreddare l’idrogeno a temperature intorno ai -40°, questo ci permette di operare in sicurezza un rifornimento in tempi che sono paragonabili a quelli della mobilità tradizionale, nell’ordine dei 5 minuti per fare un piano.
Completa il quadro della situazione della stazione di rifornimento, il dispenser, vale a dire, il bocchettone, che ci permette di fare il pieno, molto simile a quello ad oggi utilizzato per il GPL.
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Idrogeno
La fine di Nikola Corporation la startup che voleva realizzare i camion a idrogeno

Nikola Corporation, che era stata presentata come la Tesla dei camion elettrici a idrogeno ha presentato istanza volontaria di fallimento ai sensi del Chapter 11 delle legge americana.
Nikola Corporation, era stata fondata nel 2014 con l’ambizioso obiettivo di rivoluzionare il settore dell’autotrasporto attraverso l’introduzione di camion elettrici e a idrogeno a zero emissioni.
Nel 2016, viene presentato il primo veicolo, il camion a idrogeno Nikola One, che raccoglie pre-ordini per un valore dichiarato di 14 miliardi di dollari. Nonostante le promesse, il Nikola One rimane un prototipo e viene successivamente rimpiazzato dai modelli Nikola Two e Nikola Tre.
Il 4 giugno 2020, Nikola si quota in borsa, beneficiando dell’ondata di speculazione finanziaria che ha caratterizzato l’anno della pandemia di COVID-19. Il valore delle azioni dell’azienda sale rapidamente, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 29 miliardi di dollari, nonostante l’assenza di un prodotto commercializzato.
Pochi mesi dopo la quotazione, l’agenzia Hindenburg Research pubblica un’analisi che mette in discussione la validità delle tecnologie e delle affermazioni di Nikola. Il report accusa Nikola di aver simulato il funzionamento del suo camion a idrogeno in un video di presentazione, facendolo scorrere in discesa anziché utilizzare un propulsore funzionante. Le accuse di Hindenburg Research provocano un crollo del titolo Nikola in borsa e un grave danno all’immagine dell’azienda.
In seguito alle indagini della Corte di Giustizia statunitense, il fondatore di Nikola viene accusato di frode e finisce in carcere nel 2021. L’azienda dichiara di voler rispettare la tabella di marcia e di concentrarsi sulla consegna di veicoli elettrici Nikola Tre entro la fine dell’anno.
Nel 2022, Nikola avvia la commercializzazione del Nikola Tre in versione elettrica, prodotto nello stabilimento di Coolidge, Arizona. Un anno dopo, due esemplari del Nikola Tre prendono fuoco a causa di problemi al pacco batterie. L’azienda è costretta a richiamare tutti gli esemplari in commercio e a sospendere la produzione di camion elettrici.
Con una liquidità di soli 47 milioni di dollari e un titolo azionario crollato del 98% in 12 mesi, Nikola è stata ostretta ad avviare la procedura di Chapter 11, mettendo all’asta i propri beni per rimborsare i creditori.
Nel maggio 2023, Iveco aveva messo fine alla joint venture con Nikola per lo sviluppo di camion elettrici e a idrogeno, rilevando la partecipazione europea e ottenendo la licenza per l’uso del software sviluppato in comune. La separazione era costata a Iveco un impatto negativo di 44 milioni di euro, ma si rivelò una mossa strategica per evitare ulteriori perdite.
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Idrogeno
Parte la sperimentazione in Lombardia dei treni a Idrogeno e della loro logistica

Entreranno in servizio nel giro di un anno i 14 treni a idrogeno sulla linea ferroviaria lombarda non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo, progettati da Alstom, che andranno a sostituire gli attuali treni a gasolio e potranno percorrere fino a 600 chilometri con un pieno, rilasciando nell’aria solo vapore acqueo.
È stato inaugurato a Rovato, in provincia di Brescia, l’impianto per la manutenzione e il rifornimento dei convogli che verranno gestiti da Trenord, mentre altri tre siti sono in fase di costruzione e serviranno a produrre e stoccare l’idrogeno.
I treni verranno alimentati da veicoli provvisti di grandi bombole con pressione a 500 bar. I tempi di rifornimento variano tra 30 e 60 minuti, grazie a un sistema mobile che non necessita di compressione e stoccaggi fissi ad alta pressione.
Sul primo dei 14 treni acquistati attraverso i finanziamenti di Regione Lombardia, arrivato lo scorso 23 gennaio, sono in corso i test e le attività di collaudo necessari per l’avvio del servizio commerciale, previsto entro il primo semestre del 2026. L’impianto di Rovato, realizzato da Ferrovienord, sarà, in Italia, il primo deposito specificatamente progettato e realizzato per la manutenzione dei treni a idrogeno nonché il primo impianto per il rifornimento di idrogeno per i treni.
L’entrata in servizio commerciale dei treni a idrogeno in Valcamonica, lungo la linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo di Ferrovienord su cui il servizio è gestito da Trenord, fa parte del progetto H2iseO, che mira a realizzare la prima Hydrogen Valley italiana nel territorio bresciano. Promosso da FNM, Ferrovienord e Trenord, il progetto H2iseO ha l’obiettivo di sviluppare in Valcamonica una filiera economica e industriale dell’idrogeno, a partire dal settore della mobilità, avviare la conversione energetica del territorio, contribuire alla decarbonizzazione di una parte significativa del trasporto pubblico locale. Si tratta di un progetto altamente innovativo, che prevede:
- messa in servizio di 14 nuovi treni ad idrogeno in sostituzione dell’intera flotta diesel oggi circolante;
- realizzazione di 3 impianti di produzione di idrogeno rinnovabile senza emissioni di CO2 a Iseo (mediante tecnologia Steam Reforming del biometano, con energia elettrica rinnovabile e cattura della CO2), ad Edolo e a Brescia (mediante tecnologia a elettrolisi partendo da energia elettrica da fonte rinnovabile);
- realizzazione di 4 impianti di rifornimento di idrogeno a Rovato (destinato principalmente alle attività di messa in servizio e successivamente alle fasi di manutenzione dei treni) e a Iseo, Edolo e Brescia (dotati di stoccaggio e destinati a rifornire i treni nel corso del servizio commerciale);
- realizzazione di un impianto di deposito e manutenzione dei treni a Rovato, specificatamente progettato e realizzato per treni a idrogeno;
- adeguamento tecnico e infrastrutturale delle stazioni interessate dal servizio dei nuovi treni.
Nell’impianto di Rovato sono presenti:
- cinque binari di sosta dei treni all’aperto;
- un impianto di manutenzione treni dotato di due binari al chiuso per la manutenzione (attrezzati per l’accesso al treno tramite fossa di visita e tramite passerelle aeree), un binario coperto all’aperto per il lavaggio dei treni, carroponte, calacarrelli, magazzini, armadi per lo stoccaggio delle batterie di ricambio dei treni, colonnine per la connessione dei treni alla rete elettrica e zona uffici e servizi per il personale;
- un impianto di rifornimento dei treni a idrogeno, attrezzato con dispenser per erogare idrogeno alla pressione di 350 bar e baia per ricovero del carro bombolaio, nonché di impianto di flussaggio e inertizzazione (utile per lo svuotamento dei serbatoi dell’idrogeno del treno quando previsto ai fini manutentivi).
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