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Massa Critica

Parte FOUNDAMENTA#5, la call italiana per startup a impatto sociale, scadenza 28 gennaio 2018

Torna FOUNDAMENTA, alla sua quinta edizione: la call italiana di SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale dedicata a selezionare realtà in grado di sviluppare soluzioni innovative alle più pressanti sfide sociali contemporanee. La call si rivolge a business idea e startup che promuovano sviluppo sostenibile, generando valore sociale ed economico: team fortemente motivati e dedicati full-time con prototipo o prodotto testato e/o sul mercato, capaci di crescere a livello nazionale e internazionale.

Le aree impact della call sono 6: Welfare, Healthcare, Education, Cultural Heritage, Circular Economy e Mobility. Le startup selezionate da SocialFare per il programma di accelerazione riceveranno un seed fund fino a 50.000€/startup in cambio del 7% di equity. L’investimento verrà effettuato da SocialFare Seed Srl, il primo veicolo italiano esclusivamente dedicato al seed per startup a impatto sociale, che investirà fino 500.000 euro all’anno in tutte le realtà selezionate tramite le call FOUNDAMENTA e accelerate dal Centro per l’Innovazione Sociale torinese.

SocialFare Seed è una realtà privata fondata da impact investors che rappresentano family office come FINDE, fondazioni bancarie come la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e la Fondazione Mario ed Anna Magnetto, e business angels come Manilo Marocco.
Ad oggi SocialFare ha accelerato 32 startup (4 nel programma attualmente in corso), che hanno raccolto oltre 2 milioni di euro in funding. Le startup selezionate da FOUNDAMENTA#5 riceveranno, al momento della loro ammissione al programma di accelerazione, un seed funding fino a 50.000 euro in cash da parte di SocialFare Seed in cambio del 7% di equity.

Il 28 gennaio 2018 è la scadenza entro la quale è possibile candidarsi

Le soluzioni innovative devono riguardare le seguenti aree impact:
Welfare: nuovi servizi/prodotti per la persona e la comunità; nuovi modelli di ingaggio, inclusione, cura e condivisione, riciclo e sostenibilità. Soluzioni che possano includere anche l’utilizzo intelligente e abilitante delle tecnologie, wearables, IOT, etc.
Healthcare: soluzioni socio-sanitarie innovative, a sostegno e per la promozione e il mantenimento della salute e del benessere della persona e/o della comunità. I modelli innovativi presentati non dovranno basarsi esclusivamente su soluzioni tecnologiche.
Education: modelli che sviluppino percorsi, contenuti e servizi educativi e professionali innovativi; realizzino nuove proposte educative, anche ibride, a favore dello sviluppo di conoscenza, per accrescere l’inserimento lavorativo e sviluppare imprenditorialità; “educational technology” – soluzioni digitali inclusive al servizio dell’educazione e della formazione di soggetti e comunità fragili.
Cultural Heritage: soluzioni e modelli che promuovano la cultura, valorizzino il paesaggio naturale e il patrimonio artistico, le aree urbane e rurali, generando valore economico, sociale ed ambientale potenzialmente scalabile/replicabile in altri territori.
Circular Economy: soluzioni sistemiche nel settore food, agricoltura, energia, ambiente dove qualsiasi prodotto viene consumato e/o smaltito o diviene input per una nuova filiera produttiva o di servizio.
Mobility: soluzioni con focus mobilità sostenibile, collettiva e/o individuale, digitale, integrata e – al contempo – accessibile per specifiche categorie di beneficiari. Modelli in grado di riduce al minimo l’impatto ambientale ed economico, massimizzando l’efficienza, l’accessibilità, l’intelligenza e la rapidità degli spostamenti.

Le realtà selezionate avranno accesso ad un programma unico in Italia verticale per startup ad impatto sociale: 4 mesi full-time – dal 9 aprile al 12 luglio 2018 -, ad alta intensità, con scadenze serrate e specifiche progettate con e per ogni startup. Per 4 mesi il team di accelerazione SocialFare diventa parte attiva della startup e lavora quotidianamente per accompagnarle nella validazione del loro prodotto/servizio, sviluppo del prototipo e definizione della loro strategia fino al dialogo con investitori ed imprenditori.

La metodologia applicata da SocialFare ibrida l’approccio lean startup, design thinking e design sistemico, ed è ormai validata nella sua quarta edizione del programma, ora in corso.
Il programma è ospitato a Torino presso Rinascimenti Sociali, luogo e rete di convergenza per accelerare conoscenza ed imprenditorialità a impatto sociale in Italia.
Alla fine dell’accelerazione, le startup parteciperanno al Social Impact Investor Day (12 luglio 2018): evento che permetterà loro di entrare in contatto diretto con investitori pronti a rischiare su imprese innovative di eccellenza. All’evento parteciperanno oltre 50 business angels, fondi di investimento, fondazioni, family office e banche.

I punti di forza di FOUNDAMENTA
• 4 mesi di accelerazione full-time
• Seed fund fino a 50.000 euro, tramite SocialFare Seed
• 6 Aree Impact: Welfare, Healthcare, Education, Cultural Heritage, Circular Economy, Mobility
• Team dedicato di accelerazione
• Approccio “Social Impact Acceleration” by SocialFare
• Networking con +50 investitori e mentor
• Desk nell’area co-working e sale riunioni nel cuore di Torino

Il Bando di FOUNDAMENTA#5


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Arte

Giorgio de Chirico precursore del Surrealismo: una mostra a cent’anni dalla nascita del movimento

In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino dedica una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.

Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima esposizione a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, per cui il pittore italiano assunse un ruolo fondamentale. In quanto tale, l’esposizione intende evidenziare l’importanza del ruolo di de Chirico nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).

Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, nella mostra viene esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.

Breton, che scoprì la pittura metafisica di de Chirico nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con l’artista alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala. Tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline. Mentre de Chirico e gli Éluard si conobbero a Roma durante l’inverno del 1923-1924, Breton e de Chirico si incontrarono per la prima volta soltanto verso la fine dell’ottobre del 1924 a Parigi. In quell’anno, si avviò un’intensa frequentazione, documentata dalla celebre foto di gruppo scattata da Man Ray al Bureau de recherches surréalistes (ottobre 1924), scattata pochi giorni dopo la pubblicazione del manifesto di Breton.

Il rapporto tra de Chirico e il gruppo dei Surrealisti, segnato da una serie di collaborazioni professionali e di amicizia, si inasprì rapidamente nel corso del 1925, con una rottura definitiva nel 1926. Il culmine fu raggiunto con la dichiarazione pubblica di Breton secondo cui de Chirico era ‘morto’ artisticamente nel 1918. Per i Surrealisti, il suo improvviso cambiamento avvenuto dal 1919 a favore del Classicismo e dei grandi maestri, era inspiegabile e inferiore rispetto al geniale splendore della sua prima pittura metafisica degli anni Dieci, una critica parzialmente spiegata da un vero e proprio conflitto di interessi: i Surrealisti erano proprietari della maggior parte delle opere dechirichiane del primo periodo metafisico (1910-1918).

In realtà la sofisticazione intellettuale, l’eccellenza tecnica e l’innovazione creativa delle opere di de Chirico realizzate durante tale periodo (1921-1928), dimostrano l’esatto contrario da quanto articolato da Breton. In tale ottica, il visitatore troverà in mostra una ricca selezione di
opere compiute durante la permanenza del pittore in Italia tra Roma e Firenze (databili 1921-1925), seguita dal suo secondo soggiorno parigino (databile fine 1925 – 1928). Nonostante lo sfondo di crescenti polemiche e critiche da parte dei Surrealisti, il pubblico avrà la possibilità di scoprire come de Chirico continuò a realizzare nuove serie dai soggetti innovativi, come Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologhi e Trofei. Esempi presenti in mostra includono i magnifici Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928).

Come accertato, il pittore si accostò al Classicismo in maniera evidente dal 1919 al 1925: lo si evince dalla formidabile Lucrezia, 1921 circa, dall’Autoritratto con la madre, 1922, e dall’Autoritratto, 1925 – la prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano – dai quali traspare evidente la sua conoscenza e il rispetto profondo per la pittura italiana del Quattrocento. L’elemento della sua continuità dell’opera metafisica degli anni Dieci, da lungo denominata come una “metafisica continua”, è illustrata, ad esempio, da Natura morta con cocomero e corazza, 1922, L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922, o La mia camera nell’Olimpo, 1927, dove, in un’atmosfera fantastica ed enigmatica, compaiono, uno accanto all’altro, oggetti accostati apparentemente in maniera casuale. Oppure i Facitori di Trofei (1926-1928), una chiara evoluzione del primo periodo metafisico di de Chirico, in cui convivono elementi del passato e del presente: figure antiche, frammenti di colonne, fiamme stilizzate, profili di cavalli, il timpano di un edificio classico, fusi insieme da tre personaggi-manichino intenti nella costruzione dell’iconico “totem-trofeo”. Inoltre, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.

Nonostante le polemiche dei Surrealisti, in primis quelle di Breton, questo avvicinamento al Classicismo non impedì al critico francese di commissionare a de Chirico delle repliche di opere del primo periodo metafisico, oppure a Paul e Gala Éluard di acquistarne altre con soggetto e stile più tradizionali, come Natura morta con selvaggina (il bicchiere di vino), 1923, e Ulisse (Autoritratto), 1924, entrambi esposti in mostra. La presenza di questi dipinti (già collezione Éluard) evidenzia la conflittualità tra la critica surrealista verso le opere degli anni Venti di de Chirico e tale realtà poco conosciuta.


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Difesa Ambiente

Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino | Convegno il 13 novembre all’Unione Culturale

Il 13 novembre 2024 alle ore 18, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli Torino (via Cesare Battisti 4/a), è in programma il convegno dal titolo “Ricordando Giorgio Faraggiana. Attualità della tutela del paesaggio a Torino”. (altro…)


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Acqua

Torino, a trent’anni dall’alluvione del Tanaro un dibattito sulla pianificazione e gestione dei rischi climatici

A Torino, Palazzo Madama ospiterà una nuova edizione del River Café sul Po, un evento che, a trent’anni dalla drammatica alluvione del Tanaro, riunirà cittadini ed esperti per un confronto sui temi della pianificazione territoriale e della gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. L’incontro è organizzato nell’ambito del progetto europeo LIFE CLIMAX PO, dedicato all’adattamento del distretto del fiume Po al clima che cambia.

(altro…)


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