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Mobilità sostenibile

Liberi, mobili e in condivisione. Come cambia la mobilità in Italia?

Siamo il paese in cui si vendono più auto diesel (56% del venduto tra gennaio e ottobre 2017 contro una media europea di 45%), e dove circolano auto e soprattutto camion tra più vecchi d’Europa (quasi 20 anni di età media). Nel nostro Paese si registra la maggior incidenza di morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico (91 mila all’anno secondo l’EEA) e si registrano ripetuti sforamenti dei livelli massimi consentiti di PM10. Oggi il 92% degli italiani intervistati si dichiara preoccupato (il 33% molto preoccupato) per la qualità dell’aria nelle città italiane (erano il 72% a novembre dello scorso anno). Eppure le cose possono cambiare e i cittadini sono pronti a modificare le proprie abitudini e a scegliere una mobilità meno impattante. Ma non solo. Come rileva il sondaggio realizzato da Lorien Consulting per il Forum QualeMobilità? il 74% dei cittadini intervistati si dichiara favorevole all’introduzione del divieto di commercializzazione dei veicoli a combustibili fossili dal 2030.

Dalle risposte al sondaggio si evince che al tradizionale modello italiano a prevalenza di spostamenti con auto di proprietà si sta sostituendo lentamente la multi-modalità: i mezzi utilizzati dalla stessa persona ogni settimana sono in media 2,7 e se prevale ancora l’uso del mezzo proprio (87%) la percentuale è già in calo (era al 92% lo scorso anno); il mezzo pubblico è utilizzato dal 64% del campione, le bici dal 32%, il 19% va anche in taxi o in auto a noleggio, mentre il 10% usa servizi di sharing economy. Insomma, il quadro è assai variegato e ad utilizzare il maggior numero di mezzi, anche per lo stesso spostamento, sono soprattutto i ciclisti. Gli italiani si comportano complessivamente secondo quattro macromodelli di mobilità: i mono-mobili (14%) si spostano molto e sempre con lo stesso mezzo, ma sarebbero interessati ai mezzi elettrici se solo costassero meno, gli stanziali (21%) si spostano poco, spesso con lo stesso mezzo; i moderati (37%) hanno una media intensità di spostamento e scelta limitata dei mezzi, mentre i multi-mobili (28%) si spostano molto, con mezzi diversi e sono disponibili a spendere di più per i mezzi elettrici.

L’auto privata continua ad essere il mezzo obbligato nel percorso casa – scuola, per la mancanza di servizio pubblico in gran parte d’Italia, con percentuali alte per chi ha figli alla materna (64%), alle elementari (69%) e alle medie (68%), ma cala drasticamente dalle superiori in poi (30%), quando si preferisce non farsi più accompagnare dai genitori. I giovani tra i 14 e i 18 anni sono sempre più multi-modali: oltre al mezzo pubblico usano moltissimo la bici, propria o in sharing (30%) oppure vanno a piedi (10%).

Di transizione verso una modalità sostenibile si è parlato recentemente al Forum Qualemobilità? organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club. “Sebbene ancora oggi la maggior parte degli spostamenti avvenga con il mezzo di proprietà alimentato con carburanti fossili, la mobilità in Italia sta cambiando – ha dichiarato la Presidente di Legambiente Rossella Muroni – e l’alternativa è sempre più varia e composita. La bicicletta ottiene sempre più consensi nonostante l’avanzata dei mezzi elettrici di diverso tipo, dai più piccoli (la micromobilità elettrica) alle biciclette a pedalata assistita, ai nuovi scooter, dalla mobilità di prossimità (cargo bike e furgoni) alle automobili elettriche fino alla mobilità elettrica condivisa o pubblica, come i bus elettrici e le metropolitane. La sfida ora consiste nell’adeguare le città a queste nuove forme di mobilità. Solo così potremo accompagnare la conversione verso una mobilità più sostenibile; solo promuovendo la modernità potremo dire addio al traffico e all’inquinamento da combustibili fossili”.

“In occasione del Forum QualeMobilità? – riassume Andrea Poggio, responsabile mobilità sostenibile Legambiente – è stato proposto un piano strategico per uscire dal diesel nelle città nel 2025 e in tutta Italia dal 2030: solo 15, 20 anni per sostituire 37 milioni di auto a combustione interna con 20 milioni di mezzi elettrici leggeri e solo 18 milioni di auto elettriche, usate spesso in condivisione. Dimezzando il carico fiscale che oggi grava sulla motorizzazione (da 72 a 36 miliardi di euro all’anno), grazie al progressivo abbandono non solo del gasolio e della benzina, ma anche del gas auto: solo per i trasporti pesanti e per le navi si userà biometano prodotto da rifiuti organici e scarti agricoli.”

In positivo, il 70% del campione si dichiara disponibile a spendere di più per acquistare un’auto elettrica (+14% rispetto al dato di maggio): fino al 10% in più per il 45% degli intervistati, fino al 30% in più per un buon 25%, percentuale che arriva al 36% tra i multi-modali.

Se la Norvegia e altre capitali europee si apprestano a mettere al bando i motori diesel e a combustione interna, cosa pensano gli italiani al riguardo? L’ipotesi di vietare la circolazione di tutti i mezzi a motore a combustione all’interno delle maggiori aree metropolitane ha ottenuto l’80% del favore del campione (30% molto d’accordo, 51% abbastanza), il divieto di vendita di tutte le tipologie di mezzi a combustione interna il 76%, percentuale che sale, come già detto, al 78% per il divieto di vendita dei mezzi diesel. L’orizzonte temporale di realizzazione di questi interventi si attesta invece di media intorno ai 12 anni.

Nel complesso, la sensibilità degli italiani verso la mobilità sostenibile è aumentata, ma si sente la mancanza di provvedimenti efficaci per promuoverla concretamente: tra le azioni necessarie per favorire il processo di conversione verso la sostenibilità, si ritiene maggiormente utile aumentare il servizio e la capillarità del trasporto pubblico (82%), incentivare la conversione della logistica e del trasporto pubblico con mezzi più sostenibili (82%), incentivare economicamente l’acquisto di auto elettriche.


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Mobilità sostenibile

Il garante per la concorrenza porta alla rimozione di green claim sui siti di veicoli elettrici xevcars.it e microlino

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso positivamente una moral suasion nei confronti delle società Campello S.p.A. e Microlino Italia S.r.l. che hanno rimosso i profili di possibile scorrettezza su asserzioni e vanti ambientali – i cosiddetti green claim – utilizzati nella vendita dei veicoli elettrici per la mobilità urbana XEV YOYO e Microlino.

Le società, a seguito dell’attività dell’Autorità, hanno rimosso i profili di possibile scorrettezza dai messaggi utilizzati per pubblicizzare le vetture XEV YOYO e Microlino.

In particolare, sui siti web www.xevcars.it e www.microlino-car.com erano presenti green claim – relativi all’assenza di emissioni o di impatto sull’ambiente o alla totale sostenibilità ambientale di questi veicoli – del tutto assoluti e generici (es. “100% sostenibile”, “100% Green”, “Zero emissioni”, “Impatto zero sull’ambiente”, “ECO”). Inoltre non si indicava a quale aspetto e/o fase del ciclo di vita del prodotto si riferivano (es. produzione del veicolo e delle batterie, distribuzione, utilizzo, smaltimento del veicolo e delle batterie), considerando che occorre tener conto, tra l’altro, delle emissioni legate al mix dell’energia elettrica normalmente necessaria per la ricarica delle batterie ed all’uso delle autovetture.


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Eventi

Settimana Europea della Mobilità: il tema 2024 è la condivisione degli spazi pubblici

E’ partita l’edizione 2024 della Settimana Europea della Mobilità – European Mobility Week dal 16 al 22 settembre che promuove il cambiamento comportamentale a favore della mobilità attiva, del trasporto pubblico e di altre soluzioni di trasporto pulite e intelligenti.

L’evento principale si svolge dal 16 al 22 settembre di ogni anno e culmina nella Giornata senza auto. Le autorità locali sono incoraggiate a utilizzare la settimana principale per sperimentare misure di pianificazione innovative, promuovere nuove infrastrutture e tecnologie, misurare la qualità dell’aria e ottenere feedback dal pubblico.

Il tema scelto per la campagna di quest’anno è “La condivisione degli spazi pubblici” e si basa su quattro principali linee guida tematiche di intervento:

  • Vivere lo spazio pubblico in modo diverso
  • Riqualifichiamo insieme lo spazio urbano
  • Strade scolastiche: creare uno spazio sicuro per gli spostamenti attivi
  • Pianificazione e progettazione di strade più sicure

Le superfici urbane destinate al traffico veicolare sono di fatto spazi sottratti alla fruizione collettiva. Inoltre, dato che oltre il 70% degli europei vive in aree urbane, è ancora più ovvio che lo spazio pubblico in molte città scarseggia. Un ambiente in cui le persone, i mezzi di trasporto e le attività hanno il proprio spazio promuove l’equità sociale, aumenta la sicurezza stradale, riduce l’inquinamento atmosferico e migliora la qualità della vita.

Oggi il 70% delle vittime di incidenti stradali mortali verificatisi nelle aree urbane sono utenti vulnerabili; quindi, è indispensabile dare la priorità a questo gruppo al momento della ripartizione dello spazio pubblico. Per incoraggiare le persone a circolare più spesso a piedi o in bicicletta, sarebbero necessarie più infrastrutture dedicate di alta qualità e un codice della strada che mettano la sicurezza di pedoni e ciclisti al primo posto.

I trasporti sono il secondo settore più inquinante in Europa (e tra il 2018 e il 2019 le emissioni derivanti dal settore dei trasporti sono addirittura aumentate dello 0,8%) è necessario compiere sforzi significativi per raggiungere l’obiettivo europeo di emissioni-zero di gas serra entro il 2050, come indicato nel Green Deal europeo.

Le crisi, come il COVID-19 o le sfide per mantenere la sicurezza energetica dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, mettono a repentaglio gli obiettivi definiti. Il piano REPowerEU mira a ridurre l’impatto di queste sfide con una serie di azioni per il risparmio energetico, la diversificazione dell’approvvigionamento energetico, la sostituzione dei combustibili fossili accelerando la transizione dell’Europa verso le energie pulite nonché volto a combinare in modo intelligente investimenti e riforme.

Poiché si tratta di una sfida importante, è essenziale che tutte le parti interessate e le città cooperino per ridurre in modo significativo le emissioni della mobilità urbana. Le pubbliche amministrazioni hanno gli strumenti per attuare cambiamenti a livello di politiche e infrastrutture a favore di un passaggio permanente alla mobilità sostenibile. In definitiva, le città in cui viviamo sono plasmate dalle nostre scelte individuali.

 


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Massa Critica

Dalle ore 12 del giorno 8 luglio è possibile prenotarsi per accedere al Bonus colonnine domestiche per le auto elettriche

Con un avviso pubblicato sul sito istituzionale, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ricorda che dalle ore 12 dell’8 luglio è possibile prenotarsi per accedere al “Bonus colonnine domestiche”, destinato all’acquisto e all’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici (come colonnine o wall box) da parte di persone fisiche e condomìni per le installazioni effettuate dal 1° gennaio 2024 (altro…)


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