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Ambiente

Consegnate al presidente del Senato le oltre 82.000 firme raccolte dalla coalizione italiana #salvailsuolo

Oltre 82.000 cittadini italiani hanno chiesto di tutelare il suolo libero e sano, una risorsa essenziale alla produzione agricola ma che è anche il più efficace sistema di difesa da alluvioni e altri eventi catastrofici. Le recenti tragedie ci ricordano che quando non si rispetta il suolo, le pur doverose opere di difesa sono sempre insufficienti a garantire la protezione di cittadini, abitazioni e città. Ora spetta al Parlamento rispettare la volontà dei cittadini e sbloccare la legge per il contenimento del consumo di suolo e la difesa delle aree agricole.

Un contributo importante, quello dei firmatari italiani, che pesa sulle oltre 212.000 firme raccolte a livello europeo ed eccede largamente il quorum fissato per il nostro Paese dalla Commissione Europea (54.750 firme): si tratta di un dato significativo che testimonia la sensibilità presente nel nostro Paese riguardo ai troppi fenomeni di degrado a carico del suolo, ed in particolare la cementificazione che ricopre ampie parti di territorio. Secondo gli ultimi dati ISPRA, in Italia al 2016 risultano cementificati oltre 23 mila km2 (pari alla dimensione di Campania, Molise e Liguria messe insieme), il 7,6% del territorio nazionale. Il consumo di suolo procede a un ritmo di 3 metri quadri al secondo, senza risparmiare aree di grande valore paesaggistico e naturalistico, o di estrema vulnerabilità a rischi ambientali, come alluvioni, frane e terremoti. Il tutto in mancanza di una norma efficace che regoli la demolizione degli edifici abusivi.

A Palazzo Madama le associazioni della coalizione italiana #salvailsuolo (formata da ACLI, Coldiretti, FAI – Fondo Ambiente Italiano, INU – Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, Lipu, Slow Food, WWF) hanno incontrato e consegnato simbolicamente le firme al Presidente del Senato Pietro Grasso, chiedendo di varare entro la legislatura la legge per il contenimento del consumo di suolo e la difesa delle aree agricole già approvata dalla Camera nel maggio 2016 e ferma da più di 500 giorni in Senato. Un provvedimento i cui obiettivi sono fermare il consumo di suolo e incentivare da subito la rigenerazione urbana e l’edilizia di qualità.

“Se il nostro Paese appare più fragile di altri agli eventi catastrofici, le colpe non sono solo del cambiamento climatico, ma di come abbiamo trattato il territorio negli ultimi decenni – dichiara Damiano Di Simine, portavoce della coalizione italiana #Salvailsuolo – Con le firme raccolte in Italia sproniamo il Parlamento a varare entro la legislatura il disegno di legge per il contenimento del consumo di suolo e la difesa delle aree agricole, e a bloccare il ddl Falanga in approvazione, che rischia di vanificare tutti gli sforzi messi in atto per contrastare l’abusivismo edilizio.”

Le associazioni chiedono anche rigore e vigilanza per evitare che nella discussione della legge di stabilità non ci siano colpi di mano rispetto agli impegni assunti con la finanziaria dell’anno scorso: ovvero che sia del tutto ripristinato, dal 1 gennaio 2018, il vincolo alla destinazione delle risorse derivanti dagli oneri di urbanizzazione. Ciò è indispensabile da un lato per sostenere gli interventi di rigenerazione urbana, e dall’altro per evitare che nei comuni sopravviva un meccanismo perverso di incentivazione di consumi di suolo in cambio di entrate fiscali impiegabili con ampia discrezionalità per ripianare i bilanci.

Consegnate le firme, le principali associazioni ambientaliste italiane restano in attesa di una risposta da parte del Parlamento e del Governo, ma allo stesso tempo evidenziano la necessità di agire anche a livello europeo: fermare il degrado del suolo è un preciso target sottoscritto con l’adesione all’agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile a cui la UE ha aderito con convinzione, ma ad oggi il suolo e la sua tutela continuano ad essere temi sconosciuti per il diritto europeo. La petizione, oltre che in Italia, ha raccolto oltre 212.000 firme negli altri Paesi dell’Unione Europea, e i promotori sono determinati a far pesare questo primo risultato che testimonia di una crescente consapevolezza dei cittadini verso l’esigenza di tutelare una risorsa naturale da cui tutti dipendiamo per la produzione di cibo e benessere.

La Coalizione italiana #salvailsuolo è formata da ACLI, Coldiretti, FAI – Fondo Ambiente Italiano, INU – Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, Lipu, Slow Food, WWF


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Ambiente

Marco Bagliani, Climate of change, Esposti al rischio e Pronti all’azione sono i vincitori del premio AICA 2024

Si è tenuta ad Alba (CN) sabato 16 novembre la XXI edizione del Premio AICA, il riconoscimento per realtà e protagonisti che si distinguono nel campo della comunicazione ambientale per chiarezza e capacità di coinvolgimento. (altro…)


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Ambiente

Festa dell’albero 2024 dal 21 al 24 novembre

Questo è il periodo dell’anno giusto per metterli a dimora anche se alcuni dei loro fondamentali benefici per la vita quotidiana di ognuno di noi emergeranno più tardi, ovvero nel periodo estivo quando entrerà in gioco la loro funzione regolatrice del clima. È anche per questo che dal 21 al 24 novembre – in concomitanza con la Giornata nazionale degli alberi (21 novembre) – si celebra la Festa dell’Albero, la storica campagna di Legambiente, grazie all’impegno di volontari e volontarie dei Circoli insieme ad associazioni, scuole, amministrazioni locali e imprese.

Per la 29esima edizione della Festa dell’Albero – sostenuta dai partner AzzeroCO2, FRoSTA, e Statkraft – sono in programma più di 250 eventi a cui parteciperanno 13mila studenti e studentesse, per la messa a dimora di 5mila alberi che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi del progetto europeo Life Terra, di cui Legambiente è partner. Alcuni di questi eventi sono già partiti lo scorso weekend ed altri sono in programma in 15 regioni italiane nei prossimi giorni, molti saranno aperti al pubblico (consulta la mappa degli eventi).

Isole di calore e eventi meteo estremi in città. Nella lotta alla crisi climatica gli alberi sono i nostri preziosi alleati, e ancor di più nel contrasto al fenomeno delle isole di calore in città e gli eventi meteo estremi: si stima che gli effetti del cambiamento climatico siano già evidenti nelle aree urbane del pianeta sempre più soggette ad ondate di calore e fenomeni meteorologici estremi. Le morti legate al caldo tra gli over 65 sono aumentate del 167% nel 2023, rispetto agli anni ’90. Dagli ultimi studi (fonte Global Centre for Clean Air Research GCCAR) è emerso che il maggior fattore di mitigazione delle ondate di calore in città è la presenza di giardini botanici (in media fanno registrare un -5 gradi centigradi) e di alberi lungo le strade (-3,8 gradi), mitigazione amplificata se questi spazi verdi – giardini verticali, parchi urbani, viali alberati e alberi lungo le strade – fossero collegati tra loro.

Verde urbano e alberi in città. Eppure, secondo i dati dell’ultimo rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente, solo 9 città capoluogo possono vantare più di 100 mq di verde urbano pro capite (tra zone di verde storico, parchi urbani, aree verdi attrezzate, giardini scolastici, foreste urbane, orti urbani e orti botanici), in diminuzione rispetto agli anni precedenti: erano infatti 19 nel 2020 (dati ISTAT). Le città “più verdi” sono Isernia, Rieti, Trento e Sondrio con oltre 300 metri quadri; le località con minore superficie verde (meno di 10 metri quadri ad abitante) sono invece Savona e Imperia in Liguria insieme a Lecce, Bari, Foggia, Chieti, Siracusa, Trapani, Messina e Crotone. Sono invece 50 le città italiane con 20 o più alberi ogni 100 abitanti (erano 44 lo scorso anno); 14 tra queste ne contano almeno 40 ogni 100 abitanti, mentre all’opposto, sono 6 quelle con 5 o meno alberi ogni 100 abitanti, tutte localizzate al sud e nelle isole: Campobasso, Sassari, Agrigento, Napoli, Crotone, Siracusa. Invece il maggior numero di alberi per ogni 100 abitanti sono a Belluno, Modena, Cremona e Trieste.

“I benefici che derivano dalla messa a dimora di alberi sono davvero tanti, dall’adattamento al cambiamento climatico al contrasto all’inquinamento atmosferico oltre che la riduzione del dissesto idrogeologico e della perdita di biodiversità – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. È per questo che quello della Festa dell’Albero è un appuntamento a cui teniamo particolarmente. Ogni evento che sia una messa a dimora di poche decine di alberi o che conti un maggiore quantitativo è ugualmente di fondamentale importanza per la vita di chi vive in quelle aree. Un ringraziamento speciale va ai volontari e le volontarie dei Circoli di Legambiente che in tutta Italia in occasione della Festa dell’Albero riescono ad essere da aggregatori di diverse anime delle loro comunità e soprattutto riescono a sottrarre ettari ed ettari dei loro territori alla cementificazione e al consumo di suolo. Estendiamo l’invito a quanti vorranno partecipare agli eventi in programma”.

“Si tratta di un’ulteriore tappa di una collaborazione ormai consolidata tra le due realtà” afferma Gianluca Mastrocola, AD FRoSTA Italia che, proprio in occasione della Festa dell’albero presenterà la nuova busta per i surgelati fatta al 90% di carta. “Legambiente e FRoSTA, diverse ma complementari, da anni si supportano e lavorano insieme per cercare di pensare e realizzare opere concrete per la salvaguardia dell’ambiente, supportandosi a vicenda. Impegno concreto sottolineato proprio da momenti come questi che ci vedono ancora una volta fianco a fianco sul territorio. La nostra ambizione come FRoSTA è diventare di esempio per altre realtà industriali come la nostra, perché per avere un impatto significativo serve essere sicuramente concreti, ma soprattutto uniti e numerosi. Questo è sicuramente uno dei principali obiettivi che condividiamo con gli amici di Legambiente”.

Alcuni appuntamenti di Festa dell’Albero 2024
Sono diverse le specie che verranno piantate in luoghi simbolo delle nostre città: nelle aree a ridosso di zone ad alto insediamento urbano e industriale, in aree abbandonate e da riqualificare oppure in parchi e giardini delle scuole. Due iniziative con FRoSTA: il 25 novembre a Monza dove avverrà il ripristino della cartellonistica dell’oasi ambientale di piazza Castello; e il 29 novembre alle ore 10 a Pietracatella (Campobasso) dove saranno messe a dimora varietà di meli e peri per realizzare un frutteto di comunità. Il 20 novembre, a Verona nel quartiere San Massimo (in via Sant’Euprepio 8) sarà creato un giardino didattico per bambini e bambine, famiglie e scuole. Sarà piantata una siepe ornamentale, composta da oltre 170 piante di diverse specie, per circondare un’area prima degradata e destinata a essere un parcheggio. Il 21 novembre, presso il museo MIRA di Mercogliano (AV), sono in programma laboratori per bambini e bambine per sensibilizzare sulle caratteristiche e sull’importanza del patrimonio arboreo del Parco Regionale del Partenio. Il 23 novembre, a Roma presso la palestra della scuola Rosa Parks in via Mario Ugo Guattari 45, in occasione di Festa dell’Albero si terrà una giornata dedicata all’ambiente e allo sport, con una partita di basket in carrozzina “contro le barriere” tra l’Asd Futura e l’Asd Casilino23 Successivamente, saranno messe a dimora due alberi, come simbolo di inclusione. Il 23 novembre, a Gallipoli saranno messe a dimora 100 querce nella pineta del Parco Regionale, con la collaborazione di cittadini e cittadine, scuole, associazioni. Il 24 novembre ad Alpignano (TO) presso Cascina Govean, una speciale caccia al tesoro all’interno del bosco per conoscere meglio la vita e la varietà degli alberi. Il 24 novembre, a Pisa appuntamento in via Guido De Ruggiero: visite guidate per conoscere il bosco e laboratori di educazione ambientale.

Gli appuntamenti in Piemonte e Valle d’Aosta
Diversi sono gli appuntamenti realizzati dai circoli di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.
Martedì 19 novembre il circolo Pasquale Cavaliere dà il via alla campagna con un’iniziativa di messa a dimora di nuovi alberi con le scuole di Barone Canavese (TO). Gli appuntamenti con le scuole continuano giovedì 21 novembre a Mazzè (TO) con il circolo Pasquale Cavaliere e a Rivoli (TO) con il circolo di Rivoli; venerdì 22 novembre a Ivrea (TO) presso il Parco Lago di Città con il circolo Dora Baltea e a Trino (VC) con il circolo Vercellese e della Val Sesia. Sempre venerdì 22 novembre appuntamento ad Alpignano (TO) con il circolo CEA Cascina Govean insieme ai bambini del progetto “Crescere nel bosco” e le loro rispettive famiglie. Le iniziative di messa a dimora proseguono anche nel fine settimana, aperte alla cittadinanza e in collaborazione con le associazioni locali: sabato 23 novembre mattina in frazione Tagliaferro a Moncalieri (TO) insieme al circolo Fare Insieme; a Rivoli (TO) presso il Parco Luigi Colla e al Giardino Paolo Borsellino insieme al circolo di Rivoli; nel pomeriggio a Torino presso il pratone Parella insieme al circolo Molecola. Domenica 24 novembre pomeriggio secondo appuntamento ad Alpignano (TO) presso il CEA Cascina Govean con una speciale caccia al tesoro nel bosco.

“Negli ultimi anni, anche grazie al progetto europeo Life Terra – dichiara Federica Sisti, responsabile campagne di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – abbiamo avviato importanti collaborazioni e sinergie con istituzioni e imprese virtuose, che ci fanno ben sperare che la lotta ai cambiamenti climatici sia davvero possibile. Mettere a dimora nuovi alberi, soprattutto nelle aree più critiche come le città, rappresenta l’azione più concreta e alla portata di tutti, che ci permette di coinvolgere l’intera comunità nel protagonismo attivo a tutela del nostro Pianeta.”


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Ambiente

Ecogiustizia subito: in nome del popolo inquinato. Casale Monferrato (AL) apre la campagna nazionale

In Italia sei milioni di persone vivono in aree inquinate da bonificare (dato ISS). A una persona su dieci viene negato il diritto alla salute, a un ambiente salubre e allo sviluppo sostenibile dei territori. Nelle aree industriali non risanate aumentano anche i casi di tumori e morti. Dati che vanno di pari passo con quelli delle mancate bonifiche in Italia ferme al palo. Ad oggi sono 42 i siti di interesse nazionale (SIN) in attesa di bonifica – per una superficie di circa 170.000 ettari a terra e 78.000 ettari a mare -, e ben 36.814 i Siti di Interesse Regionale (SIR), per un totale di 43.398 ettari perimetrati. Sono in molti casi aree produttive dove le mancate bonifiche vanno di pari passo con un processo di de-industrializzazione che produce solo degrado ambientale e sociale.

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