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Raccolta differenziata

Dieci consigli per una corretta raccolta differenziata dell’umido, anche in vacanza

Con l’arrivo dell’estate può sembrare più difficile fare la raccolta differenziata: con il caldo aumenta il rischio di cattivi odori e andando in vacanza, spostandosi dalla località di residenza a quella di villeggiatura, possono variare le modalità di raccolta dei rifiuti. È proprio in questi momenti che la corretta gestione dei rifiuti diventa ancora più importante. Per questo il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) ha 10 consigli da dare per una corretta raccolta differenziata dell’umido, anche in vacanza:

1. Il sacco giusto. Per un corretto trattamento dei rifiuti organici è necessario utilizzare i sacchetti in materiale biodegradabile e compostabile certificati a NORMA UNI EN 13432 in carta o in bioplastica. Per riconoscere un sacchetto conforme alla legge bisogna controllare se riporta le scritte “biodegradabile e compostabile” e quella dello standard europeo UNI EN 13432:2002 e il marchio di un ente come il CIC stesso. Da evitare assolutamente le buste di plastica tradizionale che per legge non posso essere utilizzate per la raccolta del rifiuto organico, la plastica tradizionale infatti risulta “indigesta” ai microrganismi che trasformano gli scarti alimentari in compost e quindi non può essere riciclata nella filiera del recupero del rifiuto organico!

2. Contenitore aerato. Per evitare cattivi odori in casa, è necessario associare al sacchetto compostabile un contenitore areato e traforato: l’uso congiunto permette l’evaporazione della condensa e di conseguenza la riduzione del volume del rifiuto umido, con una perdita del peso fino al 15%, e degli odori. Grazie all’aerazione i rifiuti non fermentano, si evita la formazione di liquidi e aumenta la resistenza dei sacchi compostabili in quanto si mantengono sempre asciutti all’interno del secchiello.

3. Come buttare l’umido. Prima di gettare i rifiuti organici nel sacchetto, si consiglia di sgocciolarli e di non pressarli: meglio ridurre a pezzetti quelli più voluminosi.

4. Cosa buttare nell’umido. Con l’umido possono essere raccolti tutti gli scarti di preparazione dei cibi, sia di tipo vegetale che animale. A questi vanno aggiunti anche i resti di cibo secco degli animali domestici, nonché i fiori appassiti o morti che possono rientrare nel processo di compostaggio, tornare alla terra e contribuire a nuove fioriture. Anche il sughero è un materiale naturale e biodegradabile, quindi i tappi in sughero possono essere avviati al compostaggio. Non vanno invece raccolti con l’umido oggetti in vetro, metallo, plastica, lattine. Scarti di legname trattato o verniciato non sono idonei al compostaggio.

5. Cosa si ottiene differenziando l’organico. Perché è così importante differenziare correttamente gli scarti organici? Perché, una volta avviati negli impianti di compostaggio, si trasformano in compost, un fertilizzante naturale che può essere utilizzato per restituire sostanza organica alla terra. Un vero e proprio circolo virtuoso, esempio di economia circolare: ciò che era rifiuto diventa una risorsa importante per nutrire la terra.
Inoltre, l’ultima frontiera del settore della valorizzazione del rifiuto organico è rappresentata dal biometano, biocarburante che può essere impiegato in sostituzione dei carburanti fossili e che contribuisce a rispondere in modo ancora più efficiente ai principi dell’economia circolare.

6. Come usare il compost. Il compost può essere utilizzato nell’orto, per una concimazione di fondo che favorisca un buon nutrimento per le piante. Le dosi consigliate dal CIC sono di 2/3 kg a mq: è necessario distribuire il compost sul terreno e interrarlo con una vanga nei primi 10-15 cm. Può essere impiegato anche come fertilizzante per piantare alberi e arbusti nonché per la pacciamatura: permette il controllo della crescita delle erbe infestanti, favorisce il mantenimento di una giusta umidità del terreno e il reintegro di sostanza organica.

7. Meno rifiuti. Per evitare di produrre rifiuti in eccesso, in estate bisogna fare particolarmente attenzione al cibo: il caldo può accelerarne il deterioramento, soprattutto nel caso di frutta e verdura. Si consiglia di mettere gli alimenti che vanno conservati a temperatura ambiente in luoghi freschi e al riparo dal sole.

8. Zero sprechi in cucina. Stesso discorso per gli avanzi: prima di gettarli nell’umido meglio chiedersi come riutilizzarli. La frutta avanzata o troppo matura può essere utilizzata in ottime macedonie, mentre piccole quantità avanzate di verdura possono essere mischiate in una ricca insalata. I pomodori che cominciano a fare le rughe possono essere seccati in forno, oppure al sole, cosparsi di olio ed erbe e poi conservati poi in un barattolo coperti di olio.

9. Informarsi sulle modalità di raccolta. Spostandosi dalla località di residenza a quella di villeggiatura, possono variare le modalità di raccolta dei rifiuti. In questo caso è utile informarsi dal locatore o contattare il comune o l’azienda di igiene urbana locale per essere informati sulle modalità di raccolta o sui giorni di passaggio dei mezzi.

10. I marchi di certificazione del CIC. In Italia dal 2003 è attivo un programma di verifica volontaria della qualità del compost, realizzato dal Consorzio Italiano Compostatori che ha creato due marchi, uno per il compost e l’altro per i manufatti compostabili. L’obiettivo dei Marchi è quello di rendere identificabili i Prodotti che rispondono a requisiti di qualità fissati. Così il Marchio fornisce al produttore un valore aggiunto per il compost e inoltre garantisce trasparenza, affidabilità e qualità agli utilizzatori finali, per un’impronta ecologica più leggera e sicura.


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Economia circolare

VIII EcoForum per l’Economia Circolare – Per la prima volta calano i Comuni Rifiuti Free in Piemonte

Si è svolta giovedì 12 dicembre 2024, l’ottava edizione di Ecoforum per l’Economia Circolare di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. “Ci sono elementi di preoccupazione circa l’economia circolare piemontese – ha dichiarato Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – In Regione continua a crescere la produzione di rifiuti: nel 2023 si sono prodotte 31.600 tonnellate di rifiuti in più rispetto al 2022, l’equivalente della produzione di un Comune da 50.000 abitanti, a fronte di un calo demografico che continua inesorabilmente e ininterrottamente dal 2013. La percentuale di raccolta differenziata media è sostanzialmente stabile: dal 67,07 del 2022 si è arrivati al 67,9 del 2023, con una crescita minima, pressoché insignificante. Questo nell’anno in cui il nuovo PRUBAI ha fissato l’obiettivo al 2035 del 82% di RD. Quest’anno, per la prima volta, assistiamo ad un calo del numero di Comuni Rifiuti Free. Dai 158 del 2022, scendiamo ai 150 del 2023. Se la dimensione del calo del numero dei Comuni Rifiuti Free non è troppo preoccupante, lascia perplessi invece un’inversione di tendenza alla quale tutte le istituzioni Piemontesi, a partire da Regione Piemonte e Consorzi, devono porre la massima attenzione, pianificando interventi in grado di permettere a tutti i Comuni regionali di raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti nel PRUBAI”.
La due giorni dedicata all’economia circolare piemontese si è aperta nella giornata di mercoledì 11 dicembre con un ragionamento su come sia possibile misurare la circolarità su cui si sono confrontati Claudio Perissinotti, technical Project Manager di Uni, Fabrizio Vigni, coordinatore organizzativo di Circular Economy Network, ed Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente.
Il tema della raccolta differenziata nei Comuni Turistici e le loro difficoltà a raggiungere performances di rilievo a causa dei forti flussi turistici che impattano notevolmente sulla produzione di rifiuti è stato il secondo focus di giornata. Si sono confrontati Paolo Penna, Regione Piemonte, che ha annunciato una nuova modalità di calcolo degli abitanti equivalenti; Alessio Ciacci, Presidente Acsel, e Stefano Ditella, Assessore di Avigliana, che hanno raccontato i pripri territori, le difficoltà e le buone pratiche; Monica Pasquarelli, CDA di Coripet, che ha esposto le esperienze del consorzio dedicato alla raccolta delle bottiglie in PET tramite compattatori e come questa modalità possa impattare positivamente sulle aree turistiche; Paola Rossi, referente rapporti esterni di Achab, che ha sottolineato l’importanza della comunicazione in contesti turistici; Maria Teresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, ha raccontato “Riciclaestate”, la campagna dedicata alla raccolta differenziata in aree turistiche campane.
Terzo focus tematico quello degli eventi sostenibili come mezzo di disseminazione di messaggi ambientalmente positivi. Le certificazioni EcoEvents e EcoAction di Rete Ambiente e Salute (in collaborazione con Legambiente) sono state raccontate da Rossella Fugaro; Enza Brunero, Project Manager del Circolo del Design, ha presentato il Progetto “Green Culture” dedicato alla formazione alla sostenibilità degli enti culturali; Claretta Caroppo del Teatro Stabile di Torino ha illustrato l’impegno e le buone pratiche messe in atto per l’efficientamento energetico e per la sostenibilità ambientale e sociale da uno dei più importanti enti culturali nazionali.
Nella seconda giornata di Ecoforum si sono affrontati i temi, fondamentali per un’economia realmente circolare della raccolta e gestione dei RAEE e degli impianti per il recupero materia. Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion, ha sottolineato come ancora circa il 50% dei RAEE prodotti in Italia imbocchino strade diverse dal corretto conferimento e trattamento, spesso imboccando vie legate all’illegalità ed alla criminalità organizzata. Beba Minna, giornalista caposervizio di AltroConsumo, ha raccontato come le inchieste condotte abbiano portato a ritrovare alcuni dei RAEE “spariti” in Nord Africa o nei Paesi Balcanici e come, in Italia spesso neanche chi avrebbe l’obbligo del ritiro “1 contro 0” sia cosciente di tale obbligo o tenda a non rispettarlo. Silvia Fiore, professoressa ordinaria del Politecnico di Torino, ha illustrato i progetti in atto e l’attività didattica del PoliTo in ambito di economia circolare, con particolare attenzione ai RAEE.
Il secondo focus di giornata è stato quelli degli impianti per l’economia Circolare. Cristiana Giraudo, direttrice generale di ACSR SpA ha raccontato genesi ed aspetti tecnici dell’impianto di digestione anaerobica approvato e in via di realizzazione che sarà realizzato a Borgo San Dalmazzo. L’AD Gianni Pesce e l’ing. Claudia Leso hanno illustrato le politiche circolari di Cidiu, a partire dall’impianto di compostaggio per arrivare a quello in costruzione per il recupero di terre da spazzamento. Quest’ultimo è stato presentato con dovizia di particolari da Ezio Esposito, presidente del Gruppo Esposito, che lo sta realizzando. Mauro Anetrini, Presidente di Barricalla, ha affrontato il rapporto fra impianti e consumo di suolo, evidenziando come la sfida del futuro sia quella di minimizzarlo. Michele Castelnovo, Biorepak, ha messo l’accento sull’importanza della comunicazione raccontando le scelte fatte ed i risultati ottenuti con l’ultima campagna di Biorepak.
Ha chiuso la giornata Virginia Vergero, Direzione strategica ambiente e partnership di Gruppo Vergero: “L’economia circolare diventa realtà negli impianti di gestione rifiuti votati al recupero di materia, dove la selezione e i trattamenti dei materiali consentono di dare una seconda vita al rifiuto. Ed è solo con innovazione, investimenti, tecnologia e processi organizzati che possiamo continuare a migliorare le prestazioni ambientali di queste piattaforme chiave nella filiera del recupero. È con questa visione che Gruppo Vergero ha inaugurato un nuovo polo per la circular economy nel torinese: un hub a Venaria Reale con più di 46.000mq, impiantistica avanzata e una capacità di gestione di 45.000 tonnellate di rifiuto all’anno. Qui, le percentuali di materiale recuperato verranno ulteriormente incrementate rispetto agli standard del Gruppo, generando un impatto positivo sull’intero sistema di gestione dei rifiuti del territorio.”
La giornata si è conclusa con la premiazione dei Comuni Rifiuti Free (ovvero quelli con RD superiore al 65% e rifiuto secco residuo inferiore ai 75 kg/abitante anno), che segnano un -8 rispetto all’anno passato, e dei due Consorzi Rifiuti Free (RD maggiore al 75% e produzione di secco residuo inferiore ai 100 kg/abitante anno).
L’elenco completo dei Comuni premiati è consultabile a questo link.
Per la prima volta Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta ha voluto conferire due menzioni speciali a due progetti che si sono particolarmente distinti nell’ultimo anno: al team studentesco del Politecnico di Torino WEEE Open, per il progetto di recupero, riparazione e ripristino di computer e altri dispositivi elettronici obsoleti, inutilizzati e dismessi all’interno del Politecnico di Torino. I dispositivi riparati vengono donati a scuole e associazioni no-profit che ne fanno richiesta attraverso l’area IT dell’ateneo; Al Consorzio Chierese Servizi per il progetto Eco3R, Laboratorio del Riuso affiliato alla rete dei “Repair Cafè”, luogo di aggregazione e scambio di competenze in cui si dà nuova vita ad oggetti non più funzionanti, secondo la filosofia del recupero e della trasformazione dei rifiuti in nuove opportunità.
“Anche quest’anno è stata una edizione ricca di spunti – ha dichiarato Sergio Capelli, direttore di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – ricca di buone pratiche e di aziende ed amministrazioni virtuose. Ancora una volta è stata portata al tavolo la necessità di aumentare significativamente sia la quantità della raccolta differenziata che, soprattutto, la sua qualità. Sono anche gli operatori del riciclo che lamentano il peggioramento dei flussi in ingresso, con conseguenze importanti sulle quantità di riciclo effettivo e sulla reale efficacia degli impianti industriali. Impianti del riciclo che da sempre, con coerenza, Legambiente promuove e sostiene. Purtroppo in Piemonte si torna a parlare anche di inceneritori, sia per RSU (sarà l’Autorità Regionale Rifiuti a decidere entro la fine dell’anno se e dove si farà un nuovo impianto o se si procederà all’ampliamento dell’inceneritore del Gerbido); sia per rifiuti Speciali (assistiamo ai ricorsi da parte di A2A contro la Provincia di Biella che ha negato l’autorizzazione per realizzare un nuovo termovalorizzatore per rifiuti speciali a Cavaglià). Proprio su quest’ultimo caso vogliamo annunciare che saremo al fianco della Provincia di Biella, supportandola. Legambiente conferma, qualora ce ne fosse bisogno, la totale contrarietà a qualsiasi nuovo impianto di termovalorizzazione, veri totem all’inefficienza di un sistema di gestione che graverebbero per decenni sull’ambiente e sulla salute dei piemontesi, zavorrando lo sviluppo di una gestione sostenibile dei rifiuti, proprio là dove ci sarebbe bisogno di un’ulteriore spinta verso l’implementazione di sistemi di raccolta differenziata efficienti ed efficaci.”.

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Raccolta differenziata

RaccogliamoPiuPile per la raccolta differenziata delle pile scariche e degli accumulatori portatili

RaccogliamoPiuPile.it è la campagna per la raccolta differenziata delle pile scariche e degli accumulatori portatili associata a un tour partito dalla città di Sanremo .

La rete dei punti di raccolta delle pile e degli accumulatori portatili è di oltre 10.000 punti: i cittadini possono riportarli nei punti vendita dove li hanno acquistati, utilizzare i contenitori dislocati sul territorio e messi a disposizione dagli enti locali oppure consegnarli nei centri di raccolta comunali.


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Ambiente

Presentata a Ecomondo la XVI edizione della SERR

Come da tradizione, anche quest’anno lo stand di Utilitalia a Ecomondo, evento di riferimento in Europa nei settori della green and circular economy, è stato la cornice per la presentazione della sedicesima edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), in programma dal 16 al 24 novembre. (altro…)


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